All'attenzione dei presidenti e dei consigli dei sindaci delle comunità montane Mont Rose e Evançon, il Comitato Si Può Fare ha inviato il seguente invito
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Nella seduta di venerdì 18 luglio 2014, la Giunta regionale ha finalmente approvato quelli che sono i nuovi indirizzi ed orientamenti per la gestione dei rifiuti in Valle d’Aosta. I nuovi indirizzi approvati avevano ottenuto parere favorevole espresso unanimemente dalla Terza Commissione consiliare il 16 luglio scorso, in coerenza con le determinazioni assunte dalla Giunta regionale il 7 marzo scorso. Il documento approvato prevede la raccolta dell'organico, una tariffazione puntuale, il potenziamento della raccolta differenziata, il recupero della materia e il progressivo azzeramento della discarica di Brissogne. Tale deliberazione apre la possibilità a nuove scelte politiche relativamente alla gestione dei rifiuti, in modo coordinato a livello regionale e a livello locale (subATO).
Considerato che nel caso della Comunità montana Mont Rose, il piano e l’appalto per la gestione raccolta dei rifiuti è in scadenza, alla luce dei nuovi impulsi e delle nuove soluzioni possibili: Quali saranno le scelte future a livello locale?
TARES prima e TARI dopo hanno evidenziato che la gestione attuale dei rifiuti nella Comunità Montana Mont Rose è insostenibile per le tasche dei cittadini e delle imprese, sulle quali l’intero costo viene ribaltato, oltretutto senza che si siano raggiunti gli obiettivi di raccolta contenuti nei relativi piani programmatici e previsti dalle direttive comunitarie e dalle leggi nazionali.
Questo penalizza non solo i risultati di gestione ottenuti, ma rischia di diventare un boomerang anche per gli amministratori: La Corte dei Conti della Sez. Giur. Liguria, con sentenza n. 83 del 2013, ha condannato amministratori e funzionari comunali a risarcire i propri cittadini per non aver assunto sufficienti iniziative atte a ricondurre la gestione dei rifiuti al rispetto delle percentuali minime di raccolta differenziata fissate dalla legge e per il conseguente danno economico originato dai maggiori tributi fatti pagare ai propri cittadini, per i quantitativi extra conferiti in discarica. Ed in questo noi vediamo chiare analogie.
La responsabilità delle scelte strategiche in capo ai rappresentanti politici, quindi, assume ancora maggiore rilevanza e visibilità, in quanto le scelte in merito alle modalità di gestione e raccolta sono stabilite dal sub-
ATO per conto dei Comuni.
Per raggiungere gli obiettivi previsti e trovare un buon modello di gestione per i rifiuti, siamo convinti, ed è la stessa normativa europea e italiana a dirlo, è necessario che la progettazione sia discussa e condivisa con tutti gli attori coinvolti.
Se è vero, dunque, che solo coinvolgendo le persone in un processo di cambiamento si possono ottenere i risultati necessari, il Comitato “Si può fare” si propone a tutela degli interessi della popolazione, degli utenti e delle istituzioni locali.
Prima di rassegnarci a prendere atto delle decisioni assunte e subire altri aumenti delle tariffe rifiuti, senza reali miglioramenti nelle percentuali di raccolta differenziata, chiediamo un incontro urgente con i soggetti deputati alla predisposizione dei nuovi piani programmatici, che preveda un’illustrazione delle misure che il vostro Consiglio intende valutare, gli obiettivi e i relativi costi.
Considerata l’urgenza della tematica, vi chiediamo di fissare l'incontro entro il 30 luglio prossimo.
Nel caso non fosse accolta la richiesta, il Comitato si riserva di attuare ogni azione necessaria, per la miglior tutela degli interessi della popolazione, degli utenti e delle istituzioni locali.
Considerato che nel caso della Comunità montana Mont Rose, il piano e l’appalto per la gestione raccolta dei rifiuti è in scadenza, alla luce dei nuovi impulsi e delle nuove soluzioni possibili: Quali saranno le scelte future a livello locale?
TARES prima e TARI dopo hanno evidenziato che la gestione attuale dei rifiuti nella Comunità Montana Mont Rose è insostenibile per le tasche dei cittadini e delle imprese, sulle quali l’intero costo viene ribaltato, oltretutto senza che si siano raggiunti gli obiettivi di raccolta contenuti nei relativi piani programmatici e previsti dalle direttive comunitarie e dalle leggi nazionali.
Questo penalizza non solo i risultati di gestione ottenuti, ma rischia di diventare un boomerang anche per gli amministratori: La Corte dei Conti della Sez. Giur. Liguria, con sentenza n. 83 del 2013, ha condannato amministratori e funzionari comunali a risarcire i propri cittadini per non aver assunto sufficienti iniziative atte a ricondurre la gestione dei rifiuti al rispetto delle percentuali minime di raccolta differenziata fissate dalla legge e per il conseguente danno economico originato dai maggiori tributi fatti pagare ai propri cittadini, per i quantitativi extra conferiti in discarica. Ed in questo noi vediamo chiare analogie.
La responsabilità delle scelte strategiche in capo ai rappresentanti politici, quindi, assume ancora maggiore rilevanza e visibilità, in quanto le scelte in merito alle modalità di gestione e raccolta sono stabilite dal sub-
ATO per conto dei Comuni.
Per raggiungere gli obiettivi previsti e trovare un buon modello di gestione per i rifiuti, siamo convinti, ed è la stessa normativa europea e italiana a dirlo, è necessario che la progettazione sia discussa e condivisa con tutti gli attori coinvolti.
Se è vero, dunque, che solo coinvolgendo le persone in un processo di cambiamento si possono ottenere i risultati necessari, il Comitato “Si può fare” si propone a tutela degli interessi della popolazione, degli utenti e delle istituzioni locali.
Prima di rassegnarci a prendere atto delle decisioni assunte e subire altri aumenti delle tariffe rifiuti, senza reali miglioramenti nelle percentuali di raccolta differenziata, chiediamo un incontro urgente con i soggetti deputati alla predisposizione dei nuovi piani programmatici, che preveda un’illustrazione delle misure che il vostro Consiglio intende valutare, gli obiettivi e i relativi costi.
Considerata l’urgenza della tematica, vi chiediamo di fissare l'incontro entro il 30 luglio prossimo.
Nel caso non fosse accolta la richiesta, il Comitato si riserva di attuare ogni azione necessaria, per la miglior tutela degli interessi della popolazione, degli utenti e delle istituzioni locali.
In attesa di un vostro tempestivo riscontro e ringraziandovi per l’attenzione che potrete accordarci, vi porgiamo cordiali saluti.
Il Comitato Si Può Fare