Costo dei rifiuti nella città di Aosta
In data 18 febbraio, numerose testate online, hanno riportato l’opinione di Luca Lattanzi e Marco Framarin (rispettivamente consigliere e dirigente del comune di Aosta), in merito all’aumento di costo di gestione dei rifiuti per la città di Aosta.
Secondo il Comitato Si Può Fare, le affermazioni riportate sono alquanto fuorvianti e inesatte e meritano puntuali osservazioni.
Innanzitutto è necessario parlare della relazione costi/porta a porta: il dirigente Framarin lascia intendere che fare il porta a porta e separare la frazione organica, faccia lievitare i prezzi, perché il sistema di raccolta risulta più complesso e dispendioso. Il dott. Framarin, evidentemente, non ha partecipato ai numerosi convegni proposti nel dopo referendum, né ha parlato con i consiglieri regionali, che hanno visitato altre realtà italiane simili alla nostra dove, applicando correttamente quegli stessi strumenti, le tariffe dei rifiuti per il cittadino risultano 1⁄3 delle nostre.
Pertanto l’equazione: raccolta porta a porta = più costi è FALSA!
Laddove poi vengono citati i costi di smaltimento, ecco che si scoperchia un bel vaso di Pandora.
Il costo della nostra discarica è tra i più bassi d’Italia. Come è possibile? Tutto ciò è frutto di una sciagurata legge regionale (63/1987) che affida il monopolio della gestione di tutti i rifiuti (differenziati e non) ad un’unica società (Valeco).
I costi sono stati artificiosamente tenuti bassi e questo da un lato ha impedito che si instaurasse il circolo virtuoso che incentiva la raccolta differenziata; dall’altro ha portato la nostra discarica a crescere in maniera smisurata ed ecco che ora, obbligatoriamente, i prezzi di conferimento esplodono. Aumenteranno ancora, di molto, perché lo spazio è esaurito a causa dei ritardi e della mala gestione L’applicazione del porta a porta e della raccolta dell’organico avrebbero impedito questo scempio ma volutamente non sono state introdotte.
Il meccanismo è noto ed ampiamente sperimentato. Come dimostrano le emblematiche esperienze fatte nel Lazio ed in Campania basse tariffe di conferimento in discarica impediscono il decollo della raccolta differenziata a vantaggio dei gestori delle discariche che conseguono guadagni consistenti e sicuri grazie ad un ininterrotto flusso di tal quale.
In Valle d'Aosta, infatti, nonostante il porta a porta ad Aosta e in alcuni comuni a macchia di leopardo (rigorosamente senza la raccolta dell’organico) la RD è ferma da anni al 46% (si sarebbe dovuto raggiungere il 65% entro il 2012).
Ora vorrebbero far credere ai cittadini che per colpa di chi ha a cuore il nostro ambiente e la nostra salute (nonché il nostro portafogli), i costi stanno aumentando. Ebbene non è così.
Per legge le tariffe pagate dagli utenti devono coprire interamente i costi del sistema di gestione dei rifiuti. La ragione per cui si è imposta la sopraccitata regola è quella di responsabilizzare gli amministratori consentendo ai cittadini di controllare la bontà del loro operato.
E’ evidente infatti che, se il sistema di gestione dei rifiuti è efficiente (ben progettato e amministrato nell’interesse esclusivo degli utenti), le tariffe saranno basse, mentre se il sistema è inefficiente (governato in modo clientelare e parassitario) i costi saranno alti.
Inoltre, onde evitare facili esternazioni, da parte dei nostalgici dell’incenerimento, apprendiamo dai quotidiani locali, che la splendida Chamonix, che spesso prendiamo a modello, risulta avere un livello di inquinamento più alto della città di Parigi. Amministratori infuriati sono in rivolta e chiedono di chiudere l’impianto di incenerimento, colpevole di disperdere veleni in una valle bellissima, ma chiusa, dove gli inquinanti non possono disperdersi. Ci ricorda qualcosa?
Invitiamo pertanto i tecnici comunali e regionali a dare uno sguardo al resto del mondo: le pratiche virtuose come la tariffa puntuale, il porta a porta, la separazione dell’organico e la raccolta differenziata spinta, ovunque applicate hanno portato ad un abbattimento dei costi, sia per le amministrazioni, ma soprattutto per la bolletta dei cittadini.
Il Comitato Si Può Fare
Secondo il Comitato Si Può Fare, le affermazioni riportate sono alquanto fuorvianti e inesatte e meritano puntuali osservazioni.
Innanzitutto è necessario parlare della relazione costi/porta a porta: il dirigente Framarin lascia intendere che fare il porta a porta e separare la frazione organica, faccia lievitare i prezzi, perché il sistema di raccolta risulta più complesso e dispendioso. Il dott. Framarin, evidentemente, non ha partecipato ai numerosi convegni proposti nel dopo referendum, né ha parlato con i consiglieri regionali, che hanno visitato altre realtà italiane simili alla nostra dove, applicando correttamente quegli stessi strumenti, le tariffe dei rifiuti per il cittadino risultano 1⁄3 delle nostre.
Pertanto l’equazione: raccolta porta a porta = più costi è FALSA!
Laddove poi vengono citati i costi di smaltimento, ecco che si scoperchia un bel vaso di Pandora.
Il costo della nostra discarica è tra i più bassi d’Italia. Come è possibile? Tutto ciò è frutto di una sciagurata legge regionale (63/1987) che affida il monopolio della gestione di tutti i rifiuti (differenziati e non) ad un’unica società (Valeco).
I costi sono stati artificiosamente tenuti bassi e questo da un lato ha impedito che si instaurasse il circolo virtuoso che incentiva la raccolta differenziata; dall’altro ha portato la nostra discarica a crescere in maniera smisurata ed ecco che ora, obbligatoriamente, i prezzi di conferimento esplodono. Aumenteranno ancora, di molto, perché lo spazio è esaurito a causa dei ritardi e della mala gestione L’applicazione del porta a porta e della raccolta dell’organico avrebbero impedito questo scempio ma volutamente non sono state introdotte.
Il meccanismo è noto ed ampiamente sperimentato. Come dimostrano le emblematiche esperienze fatte nel Lazio ed in Campania basse tariffe di conferimento in discarica impediscono il decollo della raccolta differenziata a vantaggio dei gestori delle discariche che conseguono guadagni consistenti e sicuri grazie ad un ininterrotto flusso di tal quale.
In Valle d'Aosta, infatti, nonostante il porta a porta ad Aosta e in alcuni comuni a macchia di leopardo (rigorosamente senza la raccolta dell’organico) la RD è ferma da anni al 46% (si sarebbe dovuto raggiungere il 65% entro il 2012).
Ora vorrebbero far credere ai cittadini che per colpa di chi ha a cuore il nostro ambiente e la nostra salute (nonché il nostro portafogli), i costi stanno aumentando. Ebbene non è così.
Per legge le tariffe pagate dagli utenti devono coprire interamente i costi del sistema di gestione dei rifiuti. La ragione per cui si è imposta la sopraccitata regola è quella di responsabilizzare gli amministratori consentendo ai cittadini di controllare la bontà del loro operato.
E’ evidente infatti che, se il sistema di gestione dei rifiuti è efficiente (ben progettato e amministrato nell’interesse esclusivo degli utenti), le tariffe saranno basse, mentre se il sistema è inefficiente (governato in modo clientelare e parassitario) i costi saranno alti.
Inoltre, onde evitare facili esternazioni, da parte dei nostalgici dell’incenerimento, apprendiamo dai quotidiani locali, che la splendida Chamonix, che spesso prendiamo a modello, risulta avere un livello di inquinamento più alto della città di Parigi. Amministratori infuriati sono in rivolta e chiedono di chiudere l’impianto di incenerimento, colpevole di disperdere veleni in una valle bellissima, ma chiusa, dove gli inquinanti non possono disperdersi. Ci ricorda qualcosa?
Invitiamo pertanto i tecnici comunali e regionali a dare uno sguardo al resto del mondo: le pratiche virtuose come la tariffa puntuale, il porta a porta, la separazione dell’organico e la raccolta differenziata spinta, ovunque applicate hanno portato ad un abbattimento dei costi, sia per le amministrazioni, ma soprattutto per la bolletta dei cittadini.
Il Comitato Si Può Fare