martedì 20 gennaio 2015

LETTERA APERTA

LETTERA APERTA

Gentilissimo Presidente Ornella Badery,
apprendiamo che la Comunità Montana Mont Rose, da Lei presieduta, ha stabilito un calendario d'incontri per “coinvolgere i cittadini sul problema rifiuti e per spiegare il nuovo servizio di gestione della raccolta e trasporto dei rifiuti urbani”.
Riteniamo fondamentale il coinvolgimento dei cittadini, ma ci permettiamo di ribadire che la popolazione va coinvolta in fase preliminarenon dopo aver ormai preso le decisioni. Prezioso è infatti l'apporto che la cittadinanza può dare se informata e resa partecipe. Imponendo le scelte e non condividendo i processi decisionali non ci si deve stupire se poi il cittadino non ha più fiducia nella classe politica né, tanto meno, nelle istituzioni. Ci chiediamo allora: che cosa spaventa tanto?
Ancora una volta Le scriviamo in merito ad alcune problematiche che pensiamo sia corretto formalizzare, vista la spesa “salata” che la raccolta rifiuti comporterà per ogni cittadino della Mont Rose.
Lei, Presidente Badery, più volte ha sostenuto che la sua amministrazione opera per “puro spirito di servizio ragionato del mandato a favore dei cittadini e nei limiti delle norme a garanzia dell'operato delle pubbliche amministrazioni”, chiedendo poi, giustamente, ai cittadini, un’attenzione costante, mirata alla differenziazione dei rifiuti urbani al fine di non aumentarne i costi. Noi riteniamo, in difesa degli stessi, che la medesima attenzione la debba porre anche la Pubblica Amministrazione nelle sue scelte, ancor più in questo momento di grave crisi economica, prevedendo attente e precise valutazioni sugli effetti economici e di efficacia delle proprie scelte.
Al fine di porre la dovuta attenzione, come richiesto correttamente dal cittadino, su come vengono spese le risorse della collettività e dovendo, in capo alla Pubblica Amministrazione, garantire trasparenza e certezza delle regole, avremmo alcune domande da porle in merito:
1) Per l'aggiudicazione dell'appalto di raccolta e trasporto rifiuti, in cui sono state valutate n° 4 offerte, sono stati incaricati n° 4 funzionari delle altre comunità montane valdostane e il loro compenso per l'attività della commissione ammonta a € 7.917,93 (€ 6.000 con determina n. 214/14, più ulteriori € 1.917,93 con determina n. 237/14 ). Considerato che le operazioni di gara si sono svolte in 4 giornate, ad ogni singolo funzionario verrà corrisposto € 500 a giornata. Pur comprendendo il necessario impegno, la responsabilità del caso ed il disagio per il viaggio, che certamente va rimborsato, essendo le somme a pura discrezionalità dell’Ente, in quanto stabilite da proprio regolamento, ritiene che gli importi siano congrui?
Da semplici cittadini, ci saremmo aspettati che, utilizzando un funzionario pubblico piuttosto che un libero professionista, ciò comportasse un risparmio di spesa, non un aggravio, anche considerando il periodo di crisi e che alcuni onesti lavoratori vengono retribuiti 600 € al mese. Non si mette in dubbio la professionalità dei funzionari, ma l'opportunità di rimborsare dei dipendenti pubblici che sono comunque salariati con un compenso che, forse, poteva essere risparmiato.
2) Risulta che a seguito della chiusura della procedura di gara in favore della ditta DE VIZIA TRANSFER S.p.A. di Torino, avvenuta il 10 dicembre 2014, il giorno 30 dicembre 2014, quindi esattamente 20 giorni dopo l’aggiudicazione, si sia incaricato, per una collaborazione per il supporto al RUP, lo studio legale Roullet di Saint-Christophe, per un importo pari a € 3.172,00 euro (come da preventivo pervenuto in data 19 dicembre 2014), allo scopo di poter predisporre gli atti tecnici ed amministrativi necessari per indire la gara di appalto. La questione sembra quanto meno anomala e non risulta che sia possibile incaricare professionisti, seppur stimati, per attività già concluse. La vicenda non Le sembra alquanto bizzarra ?
Lei può comprendere che a degli onesti cittadini gli episodi di cui sopra possano creare sconcerto e disappunto in quanto, dalla lettura della documentazione, ci sembra che si continui ad utilizzare denaro pubblico senza porsi troppi scrupoli e nell'ottica che poi tanto saranno i cittadini stessi a dover coprire l'intero costo del servizio rifiuti.
Auspicando un tempestivo, quanto chiarificatore, riscontro è gradita l'occasione per porgere cordiali saluti.
                                                                     


Aosta, 20 gennaio 2015.

venerdì 9 gennaio 2015

Non ci sono più scuse


  • Dopo la raccolta di 3300 firme per una petizione che fermasse il termovalorizzatore da 84000 t/a;
  • dopo la raccolta di 1500 firme che chiedevano di avviare la raccolta dell’umido;
  • dopo la raccolta di 11000 firme per uno studio autorevole ed indipendente che permettesse di scegliere con cognizione di causa se puntare sul trattamento a caldo o su quello a freddo;
  • dopo il referendum che ha bocciato il pirogassificatore da 64000 t/a;
  • dopo i lavori della Commissione Speciale per decidere le modalità del trattamento a freddo;
  • dopo lo studio di prefattibilità di Valeco;
  • dopo l’approvazione unanime da parte del Consiglio regionale degli indirizzi del nuovo piano di gestione;
  • dopo che il centro di Brissogne è divenuto inadeguato a trattare i rifiuti da mettere in una discarica che tra l’altro è prossima all’esaurimento;
  • dopo che il problema dei rifiuti valdostani è stato sviscerato ed analizzato da tutti i punti di vista da decine di tecnici ed esperti in occasione di audizioni, comizi e convegni;
  • dopo che molti Consiglieri regionali e l'Assessorato hanno potuto vedere con i loro occhi le esperienze virtuose fuori Valle;

NON CI SONO PIÙ SCUSE
è arrivato il momento di dar corso alla volontà dei cittadini valdostani facendo le cose bene e nel modo giusto!
    In questi anni di mobilitazione e di confronto abbiamo imparato che la cosa giusta per la conservazione dell’ambiente e delle risorse naturali, per il contenimento dell’inquinamento globale e locale, per la creazione di posti di lavoro e per la riduzione dei costi che i cittadini devono sostenere è intraprendere la strada verso Rifiuti Zero. Contrariamente a quello che dicono gli speculatori non si tratta di un sogno irrealizzabile ma semplicemente dell’unico percorso possibile.
Il nuovo piano di gestione dei rifiuti che i cittadini valdostani vogliono deve prevedere:
  • la separazione all’origine della frazione organica per produrre compost di qualità.
    I rifiuti organici devono essere trattati in loco incentivando il compostaggio domestico e/o quello collettivo di prossimità;
  • la raccolta porta a porta dei rifiuti deve essere attuata in tutti gli agglomerati urbani facilmente raggiungibili.
  • un sistema di identificazione delle utenze che consenta l’applicazione di tariffe personalizzate basate sulla quantità di rifiuti indifferenziati effettivamente prodotti;
  • la creazione di un circolo virtuoso che spinga chi gestisce la raccolta, a massimizzare i profitti provenienti dal riciclo minimizzando le spese di smaltimento; a tal fine chiediamo che i subATO gestiscano tutto il flusso dei rifiuti differenziati, dalla raccolta alla consegna degli stessi alle piattaforme CONAI. Valeco dovrebbe occuparsi esclusivamente dello smaltimento dei rifiuti indifferenziati.   
    Per ragioni di opportunità economica ed occupazionale la Valle d’Aosta dovrebbe dotarsi di un centro di raccolta e pre-trattamento dei rifiuti differenziati convenzionato con il CONAI. Al fine di contenere la movimentazione dei materiali differenziati che dovranno essere riciclati fuori regione, il centro dovrebbe essere posizionato allo sbocco della valle. In tale zona sono disponibili anche strutture industriali dismesse e manodopera disoccupata che potrebbero essere proficuamente utilizzati nella nuova attività. La prossimità con il confine regionale potrebbe essere sfruttata per ampliare il bacino servito dall’impianto ai comuni del Canavese.
  • la gestione della discarica di Brissogne deve essere pubblica al 100% e deve essere governata nel rispetto della legge e nell’esclusivo interesse della comunità;
  • la riorganizzazione degli attuali 9 subATO in un'unica autorità d’ambito. Ciò, oltre a consentire un considerevole risparmio di risorse permetterà anche di razionalizzare i servizi e di uniformare le tariffe.

    I nostri amministratori devono sapere che, indipendentemente dalle decisioni che vorranno prendere, il parametro che adotteremo per valutare le loro scelte, oltre all'effettiva virtuosità del piano, sarà la tariffa che gli utenti valdostani dovranno pagare.
    Se la tariffa sarà in linea con quelle in essere nelle realtà montane virtuose del Trentino, dell’Alto Adige e del Veneto, avranno tutto il nostro appoggio, in caso contrario non accetteremo scuse e chiederemo loro conto di quello che hanno fatto o omesso.

Il Comitato Si può fare
Aosta, 8 gennaio 2015.