Sembra uno di quegli incubi da cui non ci si riesce a svegliare.
Ci sono state le petizioni, il referendum propositivo, gli incontri con gli amministratori e le delibere, della giunta prima e del consiglio regionale poi. Sembrava chiaro a tutti, senza possibilità di interpretazione, che la scelta di incenerire i rifiuti non è un’opzione attuabile in Valle d’Aosta.
La sentenza del Tar lascia l’amaro in bocca. Il ricorso è della società Noy Ambiente, di cui fa parte anche Valeco, partecipata regionale, pagata con i soldi di quei cittadini che hanno detto “NO!” alla costruzione dell’inceneritore. Ora, come si permetta una società pagata dai cittadini, di andare contro la società civile, è qualcosa che lascia sgomenti.
E’ una sentenza che arriva dopo un percorso lungo e articolato, che ha visto spesso il Comitato Si Può Fare come protagonista, nella definizione di un modello innovativo. Un modello che è già stato adottato da più di 200 comuni italiani, con risultati eccezionali, nel rispetto della salute e dell’ambiente, oltre che del risparmio, sia per le amministrazioni che per i cittadini.
Un po’ increduli, ci interroghiamo. Cosa succederà ora?
Una cosa è certa: non permetteremo MAI che l’appalto del Pirogassificatore parta! Pretendiamo una presa di posizione netta e forte, da parte del governo regionale e di tutte le forze politiche presenti in consiglio. Non ci arrenderemo a consegnare la nostra regione in mano a chi specula sulla distruzione dell’ambiente.
Nessun commento:
Posta un commento